Il Rapporto sui limiti dello sviluppo (dal libro The Limits to Growth[1]. I limiti dello sviluppo), commissionato al MIT dal Club di Roma, fu pubblicato nel 1972 da Donella Meadows, Dennis Meadows, Jørgen Randers e William W. Behrens III.
Nel 1992 è stato pubblicato un primo aggiornamento del Rapporto, col titolo Beyond the Limits (oltre i limiti), nel quale si sosteneva che erano già stati superati i limiti della "capacità di carico" del pianeta.
i limiti dello sviluppo pdf 30
Un secondo aggiornamento, dal titolo Limits to Growth: The 30-Year Update è stato pubblicato il 1º giugno 2004 dalla Chelsea Green Publishing Company. In questa versione, Donella Meadows, Jørgen Randers e Dennis Meadows hanno aggiornato e integrato la versione originale, spostando l'accento dall'esaurimento delle risorse alla degradazione dell'ambiente. Nel 2008 Graham Turner, del Commonwealth Scientific and Industrial Research Organisation (CSIRO) Australiano, ha pubblicato una ricerca intitolata Un paragone tra I limiti dello sviluppo e 30 anni di dati reali[4] in cui ha confrontato i dati degli ultimi 30 anni con le previsioni effettuate nel 1972, concludendo che i mutamenti nella produzione industriale e agricola, nella popolazione e nell'inquinamento effettivamente avvenuti sono coerenti con le previsioni del 1972 di un collasso economico nel XXI secolo.[5]
A distanza di circa 30 anni, all'inizio degli anni 2000, il sistema di analisi è stato esteso, aggiungendo una mole maggiore di dati aggiornati e più moderni strumenti di calcolo. Sulla base di questi, nel 2004 è stato pubblicato un volume di aggiornamento intitolato Limits to Growth: The 30-Year Update (tradotto e pubblicato in Italia nel 2006 col titolo I nuovi limiti dello sviluppo) che fondamentalmente ricalcola e conferma i risultati precedenti[6].
Il recente aggiornamento del Rapporto si giova di due concetti affermatisi solo dopo la sua prima edizione: l'esigenza di uno sviluppo sostenibile (affermata per la prima volta nel Rapporto Brundtland del 1987) e la misurazione dell'impatto dell'uomo sulla Terra mediante l'impronta ecologica (tecnica introdotta da Mathis Wackernagel e altri nel 1996); si apre, in effetti, sottolineando che l'impronta ecologica ha iniziato a superare, intorno al 1980, la capacità di carico della Terra e la supera attualmente del 20%.
Il modello World3[7] viene usato per simulare il possibile andamento di popolazione, produzione industriale ed altre variabili mediante equazioni non lineari e cicli di retroazione. Nel Rapporto aggiornato vengono proposti 11 scenari diversi (numerati da 0 a 10), definiti dagli autori tutti "ottimistici"[8] in quanto:
Viene usato solo per mostrare che, se si assume che le risorse necessarie alla produzione industriale ed il conseguente inquinamento diminuiranno sempre più, che la produttività della terra aumenterà indefinitamente, che lo spazio sottratto all'agricoltura dagli insediamenti abitativi diminuirà progressivamente, allora non ci sono limiti allo sviluppo. Le ipotesi vengono peraltro considerate irrealistiche, soprattutto perché, pur ammettendo che la tecnologia sia in grado di evolvere al punto da offrire soluzioni efficaci ed economiche a problemi quali l'inquinamento, è comunque normalmente necessario che un problema venga percepito perché se ne cerchi, e poi si trovi, una soluzione, e l'esperienza anche recente mostra che:
Si modifica lo scenario 1 ipotizzando che le risorse non rinnovabili siano il doppio, considerando la presenza di giacimenti non ancora scoperti, ciò consentirebbe un loro sfruttamento prolungato. Si ha anche in questo caso un progresso bruscamente interrotto nella prima metà del XXI secolo, ma questa volta per effetto dell'inquinamento. L'inquinamento avrebbe conseguenze negative sia dirette (sulla salute umana) sia indirette, queste ultime soprattutto per la diminuzione della fertilità del suolo (causata, ad es., da accumulo di metalli pesanti o sostanze chimiche di sintesi a lunga persistenza, acidificazione delle piogge, alterazioni climatiche, assottigliamento dello strato di ozono)[10].
Si modifica lo scenario 3 aggiungendo un impiego della tecnologia per sostenere la produttività agricola della terra. Si ha però anche in questo caso un esito simile a quello dello scenario 2 (ma nella seconda metà del secolo XXI) in quanto, sul lungo periodo, il crescente sfruttamento della terra provoca, paradossalmente, un collasso nella produttività agricola per via dell'erosione dei suoli.
Gli autori sostengono, in sintesi, che si deve accettare l'idea della finitezza della Terra, che è necessario intraprendere più azioni coordinate per gestire tale finitezza, che gli effetti negativi dei limiti dello sviluppo rischiano di diventare tanto più pesanti quanto più tardi si agirà.
I due rapporti realizzati dal MIT per il Club di Roma, pubblicati negli anni della grande crisi petrolifera e nel mezzo dell'unica crisi dei mercati cerealicoli della seconda metà del secolo, produssero immensa attenzione ma l'essenza del messaggio, la previsione che dopo l'anno 2000 l'umanità si sarebbe scontrata con la rarefazione delle risorse naturali, fu sostanzialmente rigettata dalla cultura economica internazionale, compresi illustri premi Nobel quale l'economista Amartya Sen, assolutamente convinti che lo sviluppo tecnologico avrebbe sopperito a ogni rarefazione di risorse.
Tutte le imprese residenti nel territorio dello Stato, incluse le stabili organizzazioni di soggetti non residenti, indipendentemente dalla natura giuridica, dal settore economico di appartenenza, dalla dimensione, dal regime contabile e dal sistema di determinazione del reddito ai fini fiscali.
1. Il presente regolamento si applica agli impianti termici di climatizzazione invernale ed estiva con o senza produzione di acqua calda sanitaria installati sul territorio regionale, fermi restando gli obblighi e i casi di esclusione di cui al d.lgs. 192/2005 e successive modifiche, al d.p.r. 74/2013 e al decreto del Ministro dello sviluppo economico 10 febbraio 2014 (Modelli di libretto di impianto per la climatizzazione e di rapporto di efficienza energetica di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 74/2013).
a) dettare circolari, direttive operative e linee guida al fine di omogeneizzare lo svolgimento delle attività di esercizio, manutenzione, controllo, accertamento e ispezione degli impianti termici, di cui al presente regolamento e nel rispetto dello stesso;
1. La sollecitudine sociale della Chiesa, finalizzata ad un autentico sviluppo dell'uomo e della società, che rispetti e promuova la persona umana in tutte le sue dimensioni, si è sempre espressa nei modi più svariati. Uno dei mezzi privilegiati di intervento è stato nei tempi recenti il Magistero dei Romani Pontefici, che, partendo dall'Enciclica Rerum Novarum di Leone XIII come da un punto di riferimento, 1 ha trattato di frequente la questione facendo alcune volte coincidere le date di pubblicazione dei vari documenti sociali con gli anniversari di quel primo documento. 2 Né i Sommi Pontefici hanno trascurato di illuminare con tali interventi anche aspetti nuovi della dottrina sociale della Chiesa. Pertanto, cominciando dal validissimo apporto di Leone XIII, arricchito dai successivi contributi magisteriali, si è ormai costituito un aggiornato corpus dottrinale, che si articola man mano che la Chiesa, nella pienezza della Parola rivelata da Cristo Gesù 3 e con l'assistenza dello Spirito Santo (Gv 14,16); (Gv 16,13), va leggendo gli avvenimenti mentre si svolgono nel corso della storia. Essa cerca così di guidare gli uomini a rispondere, anche con l'ausilio della riflessione razionale e delle scienze umane, alla loro vocazione di costruttori responsabili della società terrena.
La terra è unsistema chiuso, le risorse sono limitate, gli attuali ritmi di sviluppodell'umanità stanno rapidamente distruggendo il capitale naturale e, se nonverrà invertita la rotta, l'esito inevitabile sarà il collasso. Chi vuolecomunicare un messaggio come questo ha diverse frecce al suo arco. Pertrasmettere l'essenza del concetto basta affidarsi al senso comune. Perottenere attenzione basta fare leva sull'importanza dell'argomento,sottolineando la gravità delle conseguenze. Se invece l'obiettivo è piùambizioso, se si vuole dare vita a un confronto aperto e democratico, se sivuole prospettare la costruzione partecipata di un'alternativa, bisogna fornirestrumenti di comprensione della realtà più raffinati, precisi e rigorosi.
Nell'ambito diquesto progetto, denominato Project on the Predicament of Mankind(letteralmente, Progetto sulla situazione difficile dell'umanità), ilClub di Roma decise di finanziare le ricerche di un gruppo di scienziati del MassachusettsInstitute of Technology (MIT). Questi elaborarono un modello computerizzatoper prevedere le conseguenze ambientali ed economiche della crescitaincontrollata della popolazione e della produzione industriale. Il risultato diquesti studi, commissionati dal Club di Roma e condotti da Donella H. Meadows,Dennis L. Meadows, Jorgen Randers, William W. Behrens III, è esposto nellepagine di The Limits to Growth. A Report for THE Club of Rome's Project on the Predicament of Mankind.
Il caratteredistintivo del report è l'impiego dei grafici come mezzo comunicativod'elezione per coniugare l'istanza di rigore con quella di accessibilità eleggibilità delle informazioni fornite. I grafici riportano i risultati dellesimulazioni al computer ottenuti tramite il modello World3. Ma cos'è unmodello?
Un modello è unastruttura idealizzata che viene usata per rappresentare il mondo attraverso unarelazione tra il modello e il sistema bersaglio del mondo reale (Godfrey-Smith,2006: 725-6). L'idealizzazione consiste nel fatto che, nel costruire unmodello, si prendono in considerazione soltanto le variabili che si ritengonoimportanti per descrivere il comportamento del sistema che si è interessati acomprendere. Lo scopo è quello di permettere di descrivere il funzionamento diun sistema complesso del mondo reale attraverso la costruzione di un sistemaipotetico più semplice, ma simile al primo per gli aspetti che si ritengonorilevanti. Si tratta del procedimento che ciascuno segue, seppureinconsciamente e soltanto a livello mentale, quando deve prendere unadecisione. 2ff7e9595c
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