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The Io... E Il Ciclone



King e Steamboat Bill sr. vengono alle mani, quando il primo inguaia il secondo per via della barca non sicura: il padre finisce in prigione e William jr. cerca di farlo evadere, inutilmente. Investito da un'auto, finisce in ospedale. Mentre è a letto, la città viene investita da un tremendo ciclone: la gente cerca di salvarsi come può, mentre le case crollano sotto la devastazione e il battello di King si inabissa. William stesso viene portato, con l'inondazione, sul battello del padre. Si improvvisa così alla guida dell'imbarcazione e salva il genitore che stava per annegare in carcere.Salva anche il rivale King e la figlia, oltre a un prete, per farsi sposare con Kitty.


William Canfield jr. torna dopo molti anni nella ruvida cittadina del Sud degli Stati Uniti che gli ha dato i natali. L'azzimato e gracile damerino di città fa una cattiva impressione sul padre, proprietario di un vecchio e malandato battello a vapore. William commette anche l'"errore" di innamorarsi della figlia del ricco rivale di suo papà che possiede invece una grandiosa e moderna imbarcazione. L'arrivo di un ciclone rimescolerà le carte.




The Io... e il ciclone



Sceneggiatura: Carl Harbaugh. Fotografia: Dev Jennings, Bert Haines. Interpreti: Buster Keaton (Steamboat Bill, Jr.), Ernest Torrence (Steamboat Bill), Tom Lewis (Tom Carter), Tom McGuire (John James King), Marion Byron (Mary King). Produzione: Joseph M. Schenck per United Artists. DCP. Durata: 70'Didascalie inglesi e sottotitoli italianiCopia proveniente da Cohen Film CollectionRestaurato da Cohen Film Collection presso il laboratorio Modern Video FilmIntroducono Cecilia Cenciarelli e Tim LanzaMusiche eseguite dall'Orchestra del Teatro Comunale di Bologna, composte e dirette da Timothy BrockIl film, nel suo complesso, appartiene ancora in pieno al grande ciclo dei capolavori di Keaton, e non è inferiore a nessun altro: anzi, è dei migliori. Basterebbe, alla bellezza e alla gloria di questo film, la ricostruzione ambientale, dove l'umile America provinciale, ritardataria, ottocentesca, è sentita così poeticamente: il vecchio vaporetto in opposizione al nuovo; il villaggio sul fiume; la bottega del barbiere e quella del merciaio; il posto di polizia. E la definizione dei personaggi principali, così perfettamente individuati. Un grande ciclone risolve e chiude il film. Non possiamo non ricordare che Keaton nacque nel 1895 in un villaggio che si chiamava Pickway, o Piqua, nel Kansas."In perfetto stile keatoniano - scrive Emilio Cecchi - Pickway, il paesello natio, non appena i Keaton furono partiti, era stato soffiato via da un ciclone, e cancellato per sempre dalla carta geografica e dalla faccia del mondo". Per questo Keaton diceva sempre, con aria comicamente sconsolata, che non era nato in nessun posto. L'idea originale del soggetto di Keaton ruotava attorno a un'inondazione. "Eravamo pronti a girare quando Harry Brand [supervisore di produzione] disse che l'idea non gli piaceva e andò dritto da Joe Schenck. Nel 1927 il Mississippi aveva rotto gli argini e i cinegiornali trasmettevano immagini di quel disastro in tutto il mondo. Dissi che al massimo potevo cambiare con un ciclone e avrei dovuto comunque ricostruire il set. Lui fu d'accordo, disse che era molto meglio. Era contento così e non ci fu nulla da fare. Provai a dirgli che era strano, che non c'era niente di più serio della guerra, eppure Chaplin nel 1918 aveva fatto un film chiamato Shoulder Arms. Forse non sapeva che negli Stati Uniti i cicloni e gli uragani fanno un numero di vittime quattro volte superiori alle alluvioni".(Mario Soldati)"Acque torbide", recita il primo cartello di Steamboat Bill, Jr. La macchina da presa scorre lateralmente da destra a sinistra - dalle acque del fiume American alle rive del Sacramento - attraversando la vegetazione del Discovery Park. Le versioni note al pubblico di questo capolavoro differiscono leggermente già a partire da questa prima inquadratura, a conferma di quanto l'opera di Keaton sia ancora oggi, nonostante tutto, inafferrabile ed enigmatica. Rintracciarne la filiazione è un compito arduo poiché oltre all'asse di ripresa e alla lunghezza delle inquadrature, ci si trova spesso davanti a ciak diversi (come nel caso della 'prova dei cappelli'). Questa versione restaurata proviene da un duplicato negativo safety prodotto da Raymond Rohauer nel 1969 (presumibilmente stampato da un negativo nitrato, oggi completamente decomposto) e quindi discendente diretto del sodalizio tra Keaton e Rohauer.


Questo motorino serie Lux, immatricolato 1979, è l'orgoglio della mia vita. Mai un colpo di tosse, un filo di ruggine, una sbandata fuori posto, niente. Un santo! E pensare che di motivi per lasciassi andare a ferro vecchio, e ce n'avrebbe avuti parecchi. Quando gli si montò sopra in cinque per festeggiare la vittoria dell'Italia a' Mondiali dell'82, quando ci caricai sopra du' damigiane, una d'olio e una di morellino per portarle a Don Luigi, quando, per una scommessa idiota, gli bloccai la manopola del gas e lo lasciai andare da solo a diritto lungo un viottolo per vedere quanto restava in equilibrio. Ma soprattutto, ha superato l'avvento dei nuovi scooter. Quei moderni mostri neri a punta, che fannno 130 in salita e 160 in discesa, con quei nomi assurdi MKW, WW, KK, KK, WWF, e icché sono, una specie protetta? Insomma, il mio motorino 'un volea morire, 'un gli facea paura nulla e l'è sempre andaho 'n culo a tutti. Ma il ciclone che soffiò nell'estate del '96, e portò via anche lui. Sì, perché il ciclone, quando arriva, 'un è che t'avverte. Passa, piglia e porta via. E a te, 'un ti rimane altro che restare lì, bono bono a capire che, forse, se 'un fosse passato, sarebbe stato parecchio, ma parecchio peggio. (Levante) 2ff7e9595c


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